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Periodica Magazine: lo spazio per il dialogo aperto

Farlo col ciclo

Farlo col ciclo

Rompere il tabù del sesso mestruale significa riscrivere le regole del desiderio, del consenso e della vergogna. In questo articolo esploreremo come il corpo mestruale trasforma l’intimità tra carne, fluidi e relazioni. Il sangue, a letto, non si porta Perché il sangue mestruale ci fa ancora così paura, anche a letto? È un fluido del corpo come un altro, eppure ci scandalizza più del sudore, della saliva, perfino dello sperma. Ma il punto non è (solo) il sangue. Il punto è cosa rappresenta: un confine, una soglia, un momento in cui il corpo femminile esce dallo sguardo normativo del piacere pulito, addomesticato, lineare.Ecco perché parlare di sesso e mestruazioni non è una provocazione gratuita, ma un atto profondamente politico e relazionale. Il tabù del sangue desiderante Secondo un'indagine globale condotta da INTIMINA nel 2022 (https://www.businesswire.com/news/home/20220315005589/en/INTIMINA-Study-Uncovers-Period-Sex-Taboo-is-a-Thing-of-the-Past ), il 29% delle persone con mestruazioni evita i rapporti sessuali durante il periodo mestruale a causa dell’imbarazzo o della paura del giudizio dellə partner. Ma chi decide cosa è “disgustoso”? In molte culture, il sangue mestruale è stato usato come strumento di controllo, rifiuto o silenziamento del desiderio.Nel sesso eterosessuale in particolare, il corpo mestruale viene ancora trattato come temporaneamente difettoso, non disponibile, rotto. Ma cosa succede se invece iniziamo a considerarlo potente? Quando il corpo non collabora… e meno male Il corpo mestruale è vivo, pulsante, cangiante. A volte dolorante, gonfio, stanco. Altre volte carico di desiderio. È un corpo che non sempre si presta alla performance, che sfugge al controllo e impone ascolto, presenza, comunicazione.Ed è proprio qui che inizia la trasformazione dell’intimità: non più spazio della prestazione, ma luogo della co-creazione.Il sangue mestruale, nel contesto sessuale, rompe la narrativa lineare del piacere pulito e prevedibile — e così facendo rende visibile ciò che spesso viene messo sotto al tappeto: i confini, le emozioni, il consenso.Non è una rottura: è un invito a ripensare tutto. Pratiche, strumenti, possibilità Parlare di sesso e mestruazioni è un atto di educazione al corpo. E anche di ecologia relazionale.Ecco alcune cose che possiamo iniziare a fare: Parlarne apertamente con partner(s), senza vergogna: "Mi sento così, desidero questo, oggi no, oggi sì". Usare prodotti mestruali sostenibili (come coppette o dischi mestruali) che permettono, se lo si desidera, di avere rapporti penetrativi senza fuoriuscite di sangue. Rivalutare il concetto stesso di sesso: non è solo penetrazione, e il piacere può prendere mille forme. Ascoltare il corpo, senza giudizio, e senza aspettative performative. Se il sangue parlasse, cosa direbbe? Normalizzare il sesso mestruale non significa obbligare nessunə a farlo. Significa legittimare il corpo mestruale come corpo erotico, degno, capace di desiderare e di essere desiderato. E se invece di nascondere il sangue, imparassimo a leggerlo come un segnale? Una pausa, un bisogno, una forza? Forse, il sesso diventerebbe meno performance e più rituale. E allora: cosa succede se smettiamo di trattare il sangue come un nemico?   LUCIA SCARANO  

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Grumi nel flusso mestruale: ecco cosa vogliono dirti

Grumi nel flusso mestruale: ecco cosa vogliono dirti

Il ciclo mestruale è una finestra sul nostro stato di salute fisica ed emotiva. Ogni cambiamento, ogni piccolo segnale che ci invia, merita attenzione e comprensione. Uno di questi segnali è la presenza di grumi nel flusso mestruale. Ma cosa vogliono dirci davvero? Cosa sono i grumi mestruali? I grumi mestruali sono coaguli di sangue che si formano quando il corpo cerca di fermare un’emorragia eccessiva. Durante le mestruazioni, il rivestimento dell’utero si sfalda e il sangue fluisce attraverso la cervice. Se il flusso è particolarmente abbondante o la cervice è leggermente chiusa, il sangue può coagulare prima di uscire. Cause comuni dei grumi mestruali In molti casi, la presenza di grumi è perfettamente normale, soprattutto nei giorni di flusso più intenso. Tuttavia, ci sono alcune condizioni che potrebbero aumentare la probabilità di trovare coaguli nel flusso mestruale: Squilibri ormonali: Un’eccessiva produzione di estrogeni o un’insufficienza di progesterone possono causare un ispessimento del rivestimento uterino, portando a un flusso più abbondante e coaguli. Fibromi uterini: Questi tumori benigni dell’utero possono causare sanguinamenti abbondanti e grumi. Endometriosi: La presenza di tessuto endometriale fuori dall’utero può provocare mestruazioni abbondanti e dolorose. Polipi uterini: Crescite anomale del tessuto endometriale possono causare sanguinamenti irregolari. Disturbi della coagulazione: Alcune condizioni possono influenzare la capacità del sangue di coagulare correttamente. Quando preoccuparsi? Se i grumi sono di dimensioni superiori a una moneta da 2 euro, se le mestruazioni sono particolarmente dolorose o se il flusso è talmente abbondante da richiedere un cambio di assorbente ogni ora, è consigliabile consultare un medico. È importante escludere eventuali patologie sottostanti con gli opportuni esami medici. Un messaggio dal corpo: trattenere ed elaborare In assenza di patologie o squilibri ormonali, la presenza di grumi nel flusso mestruale potrebbe anche avere un significato più sottile. La nostra energia e le nostre emozioni influiscono sul corpo e il ciclo mestruale è profondamente legato al nostro mondo interiore. I grumi potrebbero essere un segnale che stiamo trattenendo troppo: stress accumulato o la difficoltà nel "lasciar andare" situazioni o aspetti della nostra vita che non ci servono più. Come un percorso di coaching può aiutare Dopo aver escluso cause mediche, intraprendere un percorso di coaching può rivelarsi prezioso per lavorare su questi blocchi. Attraverso tecniche di ascolto, esplorazione e trasformazione, il coaching ti aiuta a: Riconoscere ciò che non ti serve più. Liberarti da schemi di pensiero limitanti. Accogliere il cambiamento con maggiore consapevolezza. Ristabilire un dialogo profondo con il tuo corpo. Prendersi cura di sé Oltre al coaching, prendersi cura del proprio corpo è fondamentale. Ecco alcuni suggerimenti: Alimentazione equilibrata: Privilegia cibi ricchi di ferro e vitamine per compensare le perdite di sangue. Idratazione: Bevi molta acqua per mantenere il corpo idratato. Rilassamento e movimento: Pratica attività rilassanti come lo yoga, la meditazione o semplicemente fai una passeggiata nella natura. Cosa hai bisogno di lasciare andare? I grumi mestruali non sono sempre motivo di preoccupazione, ma sono comunque segnali che meritano attenzione. Dopo aver escluso cause mediche, considera l’opportunità di guardare più in profondità. Forse il tuo corpo ti sta chiedendo di lasciare andare ciò che non serve più, di liberarti di vecchi pesi e di riscoprire una connessione più autentica con te stessa. PAOLA GHILARDINI

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Il diritto di contare: chi conta veramente?

Il diritto di contare: chi conta veramente?

In 64 anni è cambiato qualcosa nel mondo del lavoro? Mi spiego meglio: è cambiato qualcosa nel mondo del lavoro per le donne? Siamo migliorati o guardiamo ancora il colore della pelle? Siamo al passo con i tempi? Perché, anche se si parla di pari opportunità nella nostra Costituzione, il divario salariale è una realtà concreta? 1961: siamo nel pieno della segregazione razziale negli Stati Uniti d'America. Katherine Johnson (Taraji P. Henson), Dorothy Vaughan (Octavia Spencer) e Mary Jackson (Janelle Monáe) sono tre matematiche afroamericane che lavorano alla "West Area Computers". Quando Vivian Mitchell (Kirsten Dunst), donna bianca supervisore di Katherine, la trasferisce allo "Space Task Group" per assistere la squadra di Al Harrison (Kevin Costner), Katherine sarà la prima donna nera a lavorare in un gruppo di soli uomini, in un edificio in cui i bagni per uomini e donne di colore non hanno mai visto dimora. Il diritto di contare: una storia del passato che parla al presente Con un film candidato a tre premi Oscar (tra cui quello per il miglior film) e a due Golden Globe, nel 2016 Theodore Melfi ci porta dentro un racconto riflessivo, struggente e potentissimo, grazie anche alle grandi interpretazioni di un cast stellare. Un racconto che pur narrando una vera storia passata, da ben 64 anni, ha purtroppo degli spunti riflessivi nel mondo odierno.  Siamo nel 2025, in Italia: All'articolo 37 della Costituzione si recita di parità salariale per donne e Uomini; Si promuove la Legge 903/1977 parlando  di "Parità di Trattamento"; Si introducono misure per favorire l'inserimento delle donne nel lavoro con la legge 125/1991; Si prende parte alla Direttiva Europea 2006/54/CE la quale nomina le "Pari Opportunità". Un paese che nel 2022 introduce un bonus per aziende al fine di introdurre politiche di "Pari Opportunità". La domanda allora è una: perché ci serve un bonus per aziende che le introducano? Anzi due: perché ancora nei colloqui chiediamo ad una donna di 30 anni se ha intenzione di avere figli? E infine: perché i paesi del Nord Europa hanno opportunità migliori rispetto a noi? Ma non ho finito: perchè in Italia una donna guadagna in media 16 centesimi per ogni euro percepito da un uomo, occupando il 20% dei posti di lavoro in meno dopo i 30 anni?  Perché? Perché? Perché? Nonostante lo sanciscano delle leggi, questa è una realtà. Dopo i 30 anni è più difficile trovare lavoro. Tante tante candidature, centinaia, dieci risposte, narranti un profilo non in linea. Spoiler: ti candidi, leggendo bene quell'offerta verificando di essere in linea con le skill richieste. La realtà è che ancora vai a fare colloqui in cui ti chiedono se hai intenzione di avere figli, perchè hai 30 anni e sei in età fertile. La verità è che alcuni si permettono di dirti "sì, ma tieni le gambe chiuse" perché stai per sostituire una maternità. La cruda verità è che vai a lavorare in un'azienda anche se non volevano una donna perchè rimane incinta. Il diritto di contare: si può fare e si fa! In un momento di grande intensità, che riflette i principali temi affrontati dal film, Katherine torna in ufficio a lavorare dopo essere andata in bagno. Dall'edificio a fianco, a mezzo chilometro di distanza, a piedi, fradicia di pioggia. Una volta tornata il suo capo, un Kevin Costner ordinario, chiede perché ci metta tutto questo tempo ogni volta, in tono accusatorio. "Lavoro come un mulo, giorno e notte, bevo caffè da una caffettiera che nessuno di voi vuole nemmeno toccare, e tutto questo mentre corro per mezzo chilometro ogni giorno solo per andare in bagno!" Le parole di Katherine sono toccanti, disperate, accusatorie ma reali. Racchiudono tutto il suo coraggio, il suo diritto di contare. Ci portano a riflettere su un ostacolo ancora troppo reale, la differenza di colore. Ci portano a riflettere oltretutto su ciò di cui abbiamo parlato precedentemente. Lavoriamo come dei muli, ogni giorno. Se non lavoriamo perché siamo state licenziate lavoriamo ogni giorno per trovare lavoro. Si è un lavoro ve lo assicuro, soprattutto quando devi vendere te stessa a un HR che annota nel tuo curriculum il fatto che non hai figli.  Nonostante le leggi menzionate, il divario salariale, seppur minimo direte, ma che aumenta al 26% nelle posizioni di vertice, è un problema che rimane. Dove? Perché? Perché è un problema culturale, sottoculturale, perché c'è bisogno di proporre bonus, perché ancora ci si permette di fare certe domande. Perchè ancora l'uomo da molti è visto come colui che porta il pane a casa. Spoiler: donne single in carriera hanno figli e li fanno mangiare quotidianamente, una tra tutte Sheryl Sandberg ex COO di Meta (Facebook), promotrice di politiche di inclusione per madri lavoratrici e autrice del bestseller "Lean In".   

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Assorbenti: dove si buttano davvero?

Assorbenti: dove si buttano davvero?

Dove si buttano gli assorbenti? La risposta non è sempre la stessa: i tradizionali vanno nell’indifferenziata, mentre i compostabili possono spesso essere smaltiti nell’organico. È però importante verificare le regole del proprio comune, perché non tutte le raccolte differenziate sono aggiornate. Anche quando finiscono nel secco residuo, gli assorbenti compostabili restano una scelta ecologica: non rilasciano plastica e non inquinano l’ambiente.

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Perché con l’assorbente interno il ciclo sembra finire prima?

Perché con l’assorbente interno il ciclo sembra finire prima?

Molte persone notano che usando un assorbente interno il ciclo sembra finire prima. In realtà non è così: il tampone non accorcia il ciclo, ma trattiene internamente il flusso, riducendo la percezione delle perdite. Negli ultimi giorni, quando il flusso è minimo, questa differenza è ancora più evidente. È importante ricordare che la durata biologica delle mestruazioni non cambia e che l’uso dei tamponi richiede sempre attenzione e rispetto delle regole di sicurezza.

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La Candida: un’intrusa silenziosa che tuttə dovremmo conoscere

La Candida: un’intrusa silenziosa che tuttə dovremmo conoscere

Tutti i giorni ognunə di noi convive con miliardi di microrganismi: alcuni amici fedeli, altri, invece, possono diventare degli ospiti davvero indesiderati.  La Candida, infatti, si distingue per la sua subdola capacità di trasformarsi da coinquilina innocua a fastidioso nemico, portando scompiglio non solo nella nostra flora intestinale, ma in gran parte del nostro organismo.  Che cos’è la Candida? La Candida è un lievito, un fungo unicellulare normalmente presente sulla pelle, a livello della mucosa orale e genitale e nel tratto gastrointestinale.  La specie più comune è la Candida albicans, ma esistono anche C. glabrata, C. krusei e la temibile C. auris, emergente e spesso multiresistente agli antifungini standard. Finché questo patogeno rimane in equilibrio con il resto del microbiota – cioè l’insieme dei microrganismi presenti dentro di noi - non provoca alcun fastidio.  Quando, però, qualcosa rompe questa armonia, come antibiotici, diete squilibrate o stress, ecco che la Candida si può trasformare in un invasore capace di provocare diversi problemi, dando origine alla candidosi. La candidosi è solo femminile?  Quando si parla di Candida, molti pensano automaticamente a un disturbo “da donne”.  La realtà è, però, un’altra: anche gli uomini possono sviluppare candidosi e questo non di rado. Nel pene si manifesta in particolare a livello del glande, da cui il termine balanite da Candida o balanopostite se coinvolge anche il prepuzio. Quali sono i fattori di rischio e le cause dello sviluppo di una candidosi? La candidosi insorge quando la Candida trova condizioni favorevoli per moltiplicarsi e superare le difese del sistema immunitario e del microbiota.  I principali fattori che ne favoriscono lo sviluppo includono: Sistema immunitario compromesso, a causa di condizioni quali: HIV/AIDS; trapianti d’organo; malattie croniche che rendono più vulnerabili all’infezione. Assunzione di farmaci, che alterano l’equilibrio del microbiota, eliminando i “microrganismi amici” e favorendo la crescita di Candida come: antibiotici a largo spettro; corticosteroidi; farmaci antitumorali. Condizioni metaboliche, come: diabete non controllato (soprattutto), che crea un ambiente zuccherino favorevole al fungo; gravidanza; uso di contraccettivi ormonali. Ambiente locale caldo-umido nelle pieghe cutanee, come inguine, ascelle, sotto il seno o nell’area genitale, soprattutto con indumenti sintetici o troppo aderenti, le quali costituiscono un terreno fertile per l’infezione. Abitudini e igiene scorrette, che possono alterare il microbiota locale e predisporre alla candidosi. Tra queste: detergenti aggressivi; eccessiva pulizia intima; rapporti sessuali non protetti (possibile trasmissione partner-to-partner). Fasce di età vulnerabili, poiché presentano difese immunitarie meno efficienti:  neonati (mughetto, dermatite da pannolino); anziani. Manifestazioni cliniche causate dalla Candida Le forme di candidosi si suddividono per sede e sintomi, tra le quali si riscontrano: Mucocutanee, come: Mughetto orale: placche biancastre e dolorose su lingua e gengive, spesso nei neonati o nei soggetti immunocompromessi; Candidosi cutanea: eritemi, desquamazioni e prurito nelle pieghe (inguine, ascelle), favorite da caldo e umidità. Genito-urinarie, come quelle: Vaginali: prurito intenso, arrossamento, perdite dense e biancastre (pH < 4,5) e odore sgradevole; Peniene: arrossamento del glande e/o del prepuzio con bruciore, fastidio durante i rapporti o la minzione, comparsa di placche biancastre o secrezioni dense (tipo “ricotta”) e odore sgradevole; Uretriti/cistiti: meno frequenti, ma possibili se la flora batterica è compromessa. Sistemiche, come: Candidemia: febbre, shock settico e insufficienza d’organo in pazienti critici. Diagnosi e terapia Un semplice tampone (orale, vaginale o penieno), emoculture in caso di sospetta infezione sistemica e, per casi cutanei, esame diretto con idrossido di potassio su raschiati cutanei possono confermare la diagnosi, permettendo di affrontare il problema con la strategia giusta. In genere, per trattare la candidosi, si ricorre a: Antifungini topici: creme, pomate, ovuli o collutori per forme localizzate. Antifungini orali: fluconazolo e itraconazolo, usati quando l’infezione è estesa o ricorrente. Antifungini endovenosi (echinocandine, amfotericina B) per le candidosi sistemiche gravi. Prevenzione ed equilibrio La miglior strategia contro la candidosi è non arrivare all’infezione, ma rafforzare le proprie difese naturali attraverso: Alimentazione bilanciata: Limitare zuccheri raffinati e carboidrati fermentabili (i cosiddetti FODMAP); Assumere regolarmente frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre. Probiotici e fermenti lattici Yogurt e kefir non zuccherati, crauti crudi e integratori a base di Lactobacillus e Bifidobacterium; Favoriscono un microbiota sano che “tiene a bada” la Candida. Igiene e abbigliamento Evitare saponi aggressivi che alterano il pH; Lavare i genitali quotidianamente con acqua e saponi delicati, asciugando bene; Proteggersi durante i rapporti sessuali con il preservativo; Utilizzare tessuti traspiranti (cotone, lino), specialmente in estate o durante l’attività sportiva. Gestione dello stress Lo stress cronico innalza il cortisolo, abbassando le difese immunitarie. Pratiche di rilassamento (yoga, meditazione, passeggiate all’aria aperta) aiutano a mantenere l’equilibrio. Uno sguardo di salute globale Negli ultimi anni, la Candida — quella che molti ancora liquidano come una “sciocchezza da donne” — ha iniziato a mostrare il suo volto più serio e insidioso.  Non parliamo solo della classica candida vaginale o orale, ma soprattutto delle forme invasive, quelle più difficili da trattare e, in certi casi, potenzialmente fatali.  Ceppi come Candida auris si stanno diffondendo con velocità inquietante in tutto il mondo, colonizzando ospedali, pazienti fragili, terapie intensive, con dati allarmanti provenienti da Stati Uniti, Europa e anche dall’Italia.  E no, non è un’esagerazione: l’abuso di antibiotici, l’aumento dei pazienti immunodepressi, la pressione selettiva di antifungini usati con leggerezza hanno creato il terreno perfetto.  In tutto questo, la candida ha smesso di essere "solo un fungo", diventando una minaccia sanitaria su scala globale. Serve, quindi, cambiare prospettiva.  Non basta più trattare: bisogna prevenire, educare, osservare con più attenzione il nostro equilibrio interno.  Significa usare gli antibiotici con coscienza, proteggendo con dieta, probiotici e stili di vita equilibrati il microbiota (che è molto più di “batteri buoni”), ascoltare il proprio corpo e spegnere quei luoghi comuni che ci fanno pensare che certe infezioni siano “colpa nostra”.  La candida non è un tabù, né una colpa: è un indicatore, una spia accesa sul nostro sistema immunitario, sul nostro stile di vita e — perché no — su un mondo medico che deve ancora imparare a guardare il corpo come un ecosistema e non come un insieme di organi separati.   LORENZO CIOL

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Cistite post-sesso: perché succede e come prevenirla (davvero)

Cistite post-sesso: perché succede e come prevenirla (davvero)

La cistite dopo i rapporti sessuali è un disturbo frequente ma poco discusso. In questo articolo scopriamo perché succede, come prevenirla con abitudini semplici (senza sensi di colpa) e quali rimedi naturali possono aiutare davvero. Se ne soffri spesso, non sei sola: conoscere il problema è il primo passo per risolverlo.

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Il ciclo ti manda fuori di testa… o ti sta parlando?

Il ciclo ti manda fuori di testa… o ti sta parlando?

La sindrome che non esiste (ma colpisce milioni) C’è un intero alfabeto emotivo inscritto nel corpo mestruante. Il problema è che nessuno ci insegna a leggerlo. E finiamo per ridurre tutto il nostro potentissimo panorama interno ad un doloroso momento che prima passa meglio è. La fase mestruale, però, non è un incidente ciclico da tamponare: è un luogo psico-fisico in cui si concentrano segnali, tensioni, bisogni. Il corpo parla. A volte urla. Ma il problema non è il sintomo. È l’interpretazione. Le fasi non sono solo ormonali: sono onde di energia Il ciclo mestruale viene spesso ridotto a un grafico ormonale. Ma cosa succede se lo guardiamo come una danza energetica? La bioenergetica ci insegna che il corpo non è solo materia: è carica, flusso, espressione. Durante la fase follicolare, l’energia risale: la persona si apre, sente slancio, progettualità. È una fase di espansione naturale, in cui il corpo cerca espressione verso l’esterno. Nell’ovulazione, l’energia raggiunge il picco: c’è disponibilità, ma anche esposizione. Chi ha un assetto psicoemotivo fragile può sentirsi troppo visibile, troppo permeabile. La fase luteinica è quella della rielaborazione: l’energia torna verso l’interno. Se c'è un disallineamento tra ciò che desideri e ciò che stai vivendo, qui esplode. Infine, la fase mestruale: un reset bioenergetico. Il corpo scarica, si svuota, chiede silenzio. Non è debolezza: è rigenerazione attiva. Capire queste oscillazioni significa non reagire al ciclo, ma muoversi con lui.Ogni fase ha un suo potenziale psicoemotivo, se ci si permette di ascoltarlo. Non sei lunatica: sei ciclica Quando ci sintonizziamo su questi pattern, scopriamo che il ciclo non è un nemico ma un alleato evolutivo. Ci rende più capaci di cogliere segnali deboli, leggere dissonanze, prendere decisioni che rispettano il corpo. Secondo Frontiers in Psychology, fluttuazioni ormonali sono direttamente collegate a processi di autoregolazione emotiva e cognitiva. Il ciclo non “rovina l’umore”: lo riflette. Spesso, potenzia ciò che è già lì sotto traccia.  Educazione corporea è sostenibilità mentale Riconoscere le mestruazioni come guida interna significa smettere di trattarle come un’interferenza. È ecologia interiore.Così come scegliamo prodotti sostenibili per rispettare il pianeta, possiamo scegliere pratiche sostenibili per rispettare il nostro ritmo: Non solo tracciamento del flusso, ma mappatura delle energie Scegliere impegni, relazioni e posture in sintonia con le fasi Parlarne in terapia, nei gruppi, tra amiche: dare voce a un sapere ciclico che spesso resta sepolto nel corpo Conclusione: e se il sintomo fosse un alleato? Cosa succederebbe se cominciassimo a leggere i malesseri ciclici come chiamate all’allineamento? E se il corpo non ci stesse sabotando, ma semplicemente spingendo verso un modo più autentico di abitare il tempo? Forse la domanda giusta non è più “cosa mi sta succedendo”, ma “cosa mi sta chiedendo la mia energia, in questa fase?”Non è questione di controllo. È questione di contatto. LUCIA SCARANO

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Cistite: cause, sintomi e come prevenirla in modo naturale

Cistite: cause, sintomi e come prevenirla in modo naturale

La cistite è un disturbo intimo molto comune, ma spesso sottovalutato. In questo articolo scopriamo le cause più frequenti, i sintomi da riconoscere e i rimedi naturali più efficaci per prevenirla, incluso l’integratore Cystin, pensato per il benessere quotidiano delle vie urinarie.

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