Ciclo, benessere e lavoro: è possibile una relazione sana?
Il ciclo mestruale è un processo biologico, che influenza non solo il corpo, ma anche il benessere emotivo e mentale.
Nonostante siano una parte fondamentale e caratteristica della fisiologia, le mestruazioni sono spesso sottovalutate, tanto da essere spesso dimenticate e poco prese in considerazione in ambito lavorativo e sociale.
I diversi effetti del ciclo sulla vita quotidiana, sul proprio benessere e così anche sull’attività lavorativa, meritano attenzione.
Riconoscere ciò promuove una maggiore consapevolezza, riducendo così i tabù che circondano l’argomento, migliorando l'adattamento delle aziende alle esigenze individuali e aumentando così il benessere delle lavoratrici e, di riflesso, anche la loro produttività.
Le fasi del ciclo e le oscillazioni ormonali
Il ciclo mestruale dura generalmente dai 28 ai 35 giorni, ma può variare a seconda della persona.
Si divide in diverse fasi, ognuna caratterizzata da caratteristiche fluttuazioni ormonali che influenzano sia il fisico che la mente.
Fase mestruale (giorni 1-5)
È la fase che segna l'inizio del ciclo e coincide con l'inizio delle mestruazioni.
In questo momento i livelli di estrogeni e progesterone sono calati al minimo e ciò provoca diversi sintomi, sia fisici che psicologici, come crampi addominali, stanchezza, mal di testa, difficoltà di concentrazione e sbalzi di umore.
Questi sintomi e la bassa energia possono rendere difficile affrontare lavori fisicamente intensi o mentalmente impegnativi.
Pertanto, le attività lavorative che richiedono meno sforzo fisico e mentale, come compiti amministrativi, gestione delle e-mail e compiti ripetitivi, sono più gestibili in questa fase.
Fase follicolare (giorni 6-14)
In questa fase l’energia ricomincia a crescere grazie all'aumento dei livelli di estrogeno.
Ci si sente più energiche, di buon umore e con maggiore chiarezza mentale.
Questo aumento, infatti, stimola l'attività cerebrale e migliora la capacità di concentrazione.
Le attività che richiedono analisi, attenzione ai dettagli, pianificazione e problem-solving sono più facili da svolgere in questo periodo.
È una fase in cui la motivazione e la produttività sono più elevate, rendendo questo periodo ideale per la creatività e la capacità di apprendere nuove informazioni.
La fase follicolare rappresenta, dunque, uno dei periodi più fertili per l’ispirazione e la generazione di idee nuove: è ideale per attività artistiche, scrittura e tutto ciò che richiede una visione creativa.
Ovulazione (intorno al 14° giorno)
Questo è il momento in cui si riscontra il picco dei livelli di estrogeni, i quali raggiungono la massima concentrazione, e nel quale i livelli di progesterone iniziano a salire. Ciò favorisce una sensazione di grande energia, fiducia in sé stesse e propensione all’interazione sociale, sottolineate da maggiori loquacità, intraprendenza e senso di leadership.
È il momento ideale per partecipare a riunioni importanti, fare presentazioni o svolgere compiti impegnativi, poiché la combinazione di energia fisica ed emotiva e la fiducia in sé rendono queste attività più fluide e produttive.
Nella fase follicolare e durante l’ovulazione, dunque, l’aumento dell’energia e della resistenza fisica rende più agevoli attività che richiedono maggiore forza o resistenza, sia fisica che mentale.
Fase luteale (giorni 15-28)
Questa è caratterizzata da un aumento del progesterone, che inizialmente favorisce una sensazione di calma e stabilità.
Negli ultimi giorni della fase, tuttavia, i livelli di estrogeni e il progesterone iniziano a calare, portando con sé la manifestazione di tipici sintomi premestruali, come irritabilità, stanchezza, gonfiore, ansia e difficoltà a concentrarsi.
Questi sintomi possono influenzare negativamente la capacità di concentrazione e la produttività. Durante questa fase, le task meno pressanti, di breve durata e che richiedono minore energia mentale, sono preferibili, in modo da ridurre lo stress e l’affaticamento.
Come si rapporta il mondo del lavoro al benessere mestruale?
È importante ricordare che viviamo in un mondo costruito da e per gli uomini: quasi tutto ciò con cui abbiamo che fare durante la giornata, infatti, è stato progettato per gli uomini.
Anche il posto di lavoro, quindi, è stato creato per gli uomini come principali lavoratori e percettori di reddito in una società patriarcale.
Da un lato, associare il ciclo mestruale a una mancanza di produttività potrebbe essere usato come un modo per continuare a discriminare le donne sul posto di lavoro.
Dall'altro lato, identificare i modi in cui la produttività delle donne è ostacolata dal ciclo e dalle esperienze mestruali potrebbe aiutare i datori di lavoro a supportarle adeguatamente per garantire in primis il loro benessere e, in secundis, così, che la loro produttività non venga ridotta, contribuendo a un'ulteriore uguaglianza sul posto di lavoro.
Quando, infatti, i luoghi di lavoro sono equilibrati dal punto di vista di genere, le aziende migliorano i propri risultati.
Per raggiungere la gender equality, però, i datori di lavoro devono implementare cambiamenti sistematici, soprattutto in relazione al benessere mestruale.
La scienza che esamina la relazione tra cicli mestruali e lavoro ha, infatti, dimostrato che il lavoro può avere un impatto notevole sui cicli mestruali.
Lavorare per molto tempo (più di 41 ore a settimana) o svolgere un lavoro a turni sono stati collegati a cicli imprevedibili, molto corti o lunghi.
Anche il modo in cui ci si sente e si viene considerate a lavoro potrebbe avere un impatto sul proprio ciclo.
Uno studio ha scoperto che la sensazione di avere poco controllo sul lavoro, di non essere supportate dai colleghi o di non avere sicurezza sul posto di lavoro è collegata a un aumento del dolore mestruale.
Negli ultimi anni, molte aziende hanno iniziato, finalmente, a implementare misure per sostenere le dipendenti durante il ciclo mestruale, riconoscendo l’importanza di garantire un ambiente lavorativo che ne rispetti le esigenze.
Comunicazione
Creare un ambiente lavorativo inclusivo, in cui ci si senta libere di parlare delle necessità legate al ciclo mestruale, può contribuire a ridurre lo stigma e a migliorare il benessere generale.
La comunicazione aperta tra datori di lavoro e dipendenti riguardo a esigenze specifiche può favorire la creazione di politiche più inclusive, come orari flessibili, possibilità di prendersi delle pause o permessi per i giorni più difficili del ciclo.
Permessi per il ciclo mestruale
Alcune aziende hanno introdotto politiche di permesso retribuito per i giorni di maggiore disagio, consentendo alle lavoratrici di riprendersi senza dover prendere giorni di malattia. Attualmente, Spagna, Giappone, Taiwan, Indonesia, Corea del Sud e Zambia offrono già una qualche forma di congedo mestruale.
Creazione di un ambiente lavorativo accogliente
Creare zone tranquille e riservate in ufficio, dove le dipendenti possano riprendersi durante i giorni più difficili del ciclo, e offrire prodotti gratuiti per il ciclo mestruale aiutano a ridurre lo stress e favoriscono un ambiente di lavoro più inclusivo e rispettoso.
Sensibilizzazione e formazione
Offrire corsi o workshop per educare i dipendenti e i datori di lavoro sui bisogni legati al ciclo mestruale è un passo fondamentale per creare un ambiente di lavoro più empatico e supportivo.
La sensibilizzazione aiuta a ridurre la stigmatizzazione delle donne che affrontano sintomi legati al ciclo mestruale e promuove una cultura del lavoro più sana e produttiva.
Gender equality e benessere mestruale nel mondo del lavoro
Un'indagine (International Labour Organization. Beyond the glass ceiling: Why businesses need women at the top) ha, difatti, esaminato cosa accade quando la cultura e le politiche del lavoro sono progettate per includere le donne e le relative accortezze rispetto al ciclo mestruale:
- I profitti sono aumentati del 63%;
- La produttività è aumentata del 63%;
- La capacità di attrarre e trattenere i propri dipendenti è aumentata del 60%;
- Creatività e innovazione sono aumentate del 59%;
- La reputazione aziendale è aumentata del 58%;
- La connessione con i consumatori è aumentata del 38%.
La realizzazione di un ambiente di lavoro flessibile, empatico e rispettoso delle esigenze mestruali non solo valorizza ogni dipendente, ma contribuisce a un miglioramento generale delle performance aziendali, creando un equilibrio tra vita lavorativa e benessere personale.
Con l'implementazione di politiche che supportano il benessere mestruale, le aziende non solo promuovono una cultura inclusiva, ma rafforzano anche la propria reputazione come luoghi di lavoro che si preoccupano davvero della salute e del benessere delle proprie dipendenti.
In definitiva, una maggiore consapevolezza e una gestione adeguata del ciclo mestruale possono contribuire a migliorare la qualità della vita lavorativa, aumentare la produttività e promuovere un ambiente lavorativo più umano e attento alle necessità individuali.