Le eroine di Miyazaki : le icone femministe dello Studio Ghibli

Nel mondo del cinema d’animazione, pochi nomi risplendono con la stessa intensità di Hayao Miyazaki.

 

Grazie alla rassegna “Un mondo di sogni animati” organizzata da Lucky Red, quest’estate sono tornati al cinema cinque capolavori del regista premio Oscar.

Un’occasione che non potevo certamente lasciarmi sfuggire, perciò sono subito corsa in sala a rivedere “Kiki – Consegne a domicilio” e “Si alza il vento”.

La prima è una splendida storia di formazione, in cui tantissime persone e giovani donne possono immedesimarsi e cogliere una grande fonte d’ispirazione. La seconda si sofferma sulla vita di Jiro Horikoshi, l’ingegnere aeronautico giapponese che sogna di volare e progettare aeroplani durante la Seconda guerra mondiale.

Durante la visione delle pellicole, non ho potuto far altro che innamorarmi ancora una volta di queste opere d’arte e, allo stesso tempo, accorgermi di come offrano enormi spunti di riflessione sulla figura della donna e sulla sua rappresentazione, molto più complessa rispetto a quella di altri cartoni animati.

In una società come quella nipponica ancora legata ad un profondo sistema patriarcale, Miyazaki ha rappresentato con le trame e le protagoniste dei suoi film una ventata di cambiamento, trattando l’indipendenza femminile e la capacità delle donne di essere artefici del loro futuro.

Tra le varie tematiche che fanno da filo conduttore a tutte le pellicole, come il pacifismo, l’ambientalismo e la politica, il tema del femminismo spicca fortemente e procede di pari passo con un messaggio universale di solidarietà, oltre qualunque differenza di genere, etnia e cultura.

Ma vediamo perché le modalità con le quali Miyazaki rappresenta le donne sono così rilevanti: nella maggior parte dei suoi film, le protagoniste femminili possiedono diversi tratti in comune: sono donne forti, sognatrici e con uno sguardo sempre rivolto al futuro.

Non parliamo di donzelle che hanno bisogno di un principe azzurro per essere salvate, ma di eroine moderne che si salvano da sole, ricercando l’indipendenza e l’autonomia; sono donne forti e orgogliose, pronte a combattere per ciò in cui credono e a sacrificarsi per il bene comune. Negli uomini cercano supporto, amicizia, mai la salvezza.

In “Kiki Consegne a domicilio” viene narrata con grande delicatezza l’emancipazione della protagonista Kiki, una giovane strega che deve iniziare il suo praticantato e trasferirsi per un anno in una città lontana da casa. Come una qualunque ragazzina di 13 anni, Kiki è tormentata da molti dubbi e incertezze che la portano ad entrare in un periodo di crisi. Perde così i suoi poteri e la capacità di volare ma riesce a trovare la forza per superare le difficoltà da sola, senza nessuno al suo fianco.

L’eroina più complessa e misteriosa dello Studio Ghibli è la protagonista del filmLa Principessa Mononoke”. San, abbandonata ancora bambina e adottata da un gruppo di lupi, è una guerriera che combatte per difendere le foreste dalla distruzione. Eroica e impetuosa, spesso perde la pazienza facilmente ma sotto la sua apparenza da dura si nascondono un’umanità e una complessità veramente profonde.   

Inoltre, non si può non citare Sophie, la protagonista del “Castello errante di Howl.

Sophie è una cappellaia molto insicura del proprio aspetto fisico. Un giorno la Strega delle Lande la maledice facendola invecchiare improvvisamente e costringendola a cercare il grande Mago Howl affinchè spezzi quell’incantesimo. L’eroina di questa fiaba non si farà fermare dalla propria insicurezza e dalle proprie fragilità ma le sfrutterà per affrontare gli ostacoli che le si presentano davanti. Intraprende a tutti gli effetti un percorso personale, che la porterà a capire l’importanza di amare ogni parte di sé, anche quando non ci piace per niente.

Un’altra figura rilevante la troviamo nella “La Città Incantata. Chihiro, una bambina di dieci anni che si trova catapultata in un mondo surreale, dove le aspetta il compito di salvare i suoi genitori e la sua stessa vita, affrontando entità sovrannaturali tre le più potenti della mitologia giapponese. La piccola Chihiro non ha bisogno di un eroe forte che l’aiuti, ma anzi, riesce perfettamente ad usare le sue capacità intellettive per sfuggire ai pericoli.

Un’altra principessa senza principe azzurro è presente in “Nausicaa della Valle del vento”.

La protagonista di questa storia è un’eroina pacifista, gentile, innamorata della natura, che lotta con caparbietà per difendere le specie che abitano la giungla.

Nella rappresentazione narrativa e psicologica di queste protagoniste, Miyazaki insiste sulle caratteristiche intellettuali e personali, mettendo da parte gli stereotipi legati all’eccessiva sensibilità, all’amore o più semplicemente all’apparenza fisica: sono giovani adolescenti e donne forti, dotate di talento e personalità nelle quali il pubblico riesce a identificarsi proprio perché umane e, come tali, soggette a dubbi e fragilità ma anche cambiamenti e percorsi di maturazione.

 

Insomma, questo è solo uno dei tanti che aspetti che rende i film dello Studio Ghibli così speciali e che mi porta a considerarli dei veri e propri tesori culturali, per cui vi consiglio, se ancora non l’avete fatto, di andare a recuperare tutte le opere di questo studio d’animazione.

 

Marianna De Donno




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