TUMORE AL SENO E AUTOPALPAZIONE: PERCHÈ NE PARLIAMO SEMPRE TARDI?
Ottobre è il mese dedicato alla prevenzione delle malattie femminili, ma è davvero giusto attivarci, parlare di cancro e di prevenzione solo ora?
Per noi no.
Informare, discutere e, soprattutto, fare prevenzione devono essere una costante che accompagna le nostre abitudini lungo tutto l’anno, portata avanti grazie all’attivismo e alla condivisione continua: dai professionisti della salute ai pazienti, fino a ognunə di noi.
Ecco perché noi, tuttə insieme, qui su Periodica vogliamo dare il nostro contributo: creare consapevolezza rispetto al cancro della mammella, ma soprattutto su che cosa possiamo fare concretamente per prevenirlo e, nel caso, per diagnosticarlo precocemente.
Questo perché una diagnosi precoce corrisponde a maggiori probabilità di guarigione: è cioè la possibilità concreta di salvare vite, se riscontrato in fase iniziale (quasi il 90%).
In particolare, dopo una pandemia che ha bloccato i programmi di screening (infatti, l’80% delle radiologie diagnostiche sono rimaste chiuse durante i mesi di lockdown), provocando un impatto devastante in termini di ritardo diagnostico e di cure adeguate pagate, purtroppo, dai pazienti oncologici e da ogni persona bisognosa di partecipare agli screening (magari semplicemente per l’età, magari per fattori di rischio importanti, come quello genetico e familiare), è doveroso spiegare e informare come fare prevenzione e come mantenere uno stile di vita sano all’interno delle nostre case.
Ogni anno, infatti, in Italia circa 55.000 donne si ammalano di tumori al seno (nonostante siamo abituati a parlarne al singolare, ce ne sono di diversi tipi) e il rischio aumenta progressivamente con l’avanzare dell’età.
È in forte crescita, però, la percentuale dei tumori della mammella sotto i 50 anni, cioè quella fascia d’età esclusa dall’area di screening, motivo per cui si sta abbassando la soglia di età a 40 anni per l’ingresso nel programma e si sottolinea l’importanza di fare prevenzione attraverso la visita senologica e l’ecografia mammaria già a partire dai 30 anni e l’autopalpazione ogni mese, quest’ultima rivolta a tuttə quantə.
Come eseguire la palpazione in maniera appropriata?
Ecco alcune semplici istruzioni.
- Iniziamo scegliendo un giorno del mese in cui farla e ripetiamola sempre nello stesso giorno ogni mese (meglio se alla fine del ciclo mestruale, momento in cui il seno sarà meno dolente).
- Mettiamoci nudə davanti allo specchio e osserviamo la forma e la simmetria del nostro seno:
- Prima con le braccia lungo il corpo
- Poi con le mani sui fianchi, ruotando a destra e sinistra per osservare i lati del seno
- Infine, con le mani dietro la nuca
- Ora iniziamo la palpazione:
- Portiamo un braccio dietro alla nuca e con i tre polpastrelli di indice, medio e anulare dell'altra mano palpiamo gentilmente, ma con fermezza, l’intero seno
- Premiamo il capezzolo per verificare eventuali variazioni di consistenza e secrezioni
- Tocchiamo anche la zona dell’ascella, perché lì c'è un pezzo di ghiandola mammaria che merita la nostra cura
- Per essere sicurə di non tralasciare neanche una zona, usiamo uno di questi schemi:
- Schema a spirale: a partire dall’esterno creiamo una spirale portandoci verso l’interno per terminare sul capezzolo;
- Schema dall'alto verso il basso: creiamo delle linee immaginarie dall'alto verso il basso;
- Schema a stella: percorriamo le linee che compongono una stella usando come riferimento centrale il capezzolo.
- A cosa prestare attenzione?
- A noduli o a irregolarità;
- A pelle a buccia d’arancia, a ispessimenti o ad arrossamenti;
- Alla presenza di secrezioni o di retrazioni del capezzolo;
- Alla variazione della forma o alla presenza di eruzioni cutanee sul seno.
- Ripetiamo lo schema allo stesso modo anche sull’altro seno e ripetiamo la stessa procedura, ma questa volta distesə a letto, con un cuscino sotto la nostra schiena.
E se troviamo o sentiamo qualcosa?
Non facciamoci prendere dal panico: i cosiddetti "noduli" non sono, nella maggior parte dei casi, preoccupanti. Le lesioni benigne, infatti, rappresentano circa il 90% delle condizioni che portano una donna a una visita senologica e si manifestano di solito tra i 30 e i 50 anni.
Prenota in fretta una visita dal senologo che professionalmente escluderà che la lesione possa essere un cancro e calcolerà l’eventuale rischio che da tale lesione si sviluppi un tumore, fornendoci le istruzioni sulle cose da fare (tra le altre come accedere a un programma di screening) in futuro.
Un futuro che può essere possibile per molte più persone se tutti noi informiamo, condividiamo e facciamo prevenzione nel nostro piccolo e nel nostro quotidiano.
E non solo durante un mese dell’anno.
L’autopalpazione diventa, così, la base della prevenzione dei tumori al seno, sia femminile, che maschile (che rappresentano l’1% di tutti i tumori della mammella, circa 500 ogni anno), perché è una patologia che può interessare entrambi i sessi.
Sessi che, uniti e costantemente impegnati nella lotta e nella ricerca contro i tumori al seno, portano notizie meravigliose, come quella di qualche giorno fa: le dottoresse Antonella Sistigu e Martina Musella, infatti, hanno condotto uno studio che ha scoperto il meccanismo di resistenza del cancro alle cure e, con una terapia combinata che inibisca l'azione della proteina KDM1B, si potrebbe rallentare la proliferazione cancerosa nel 15% delle pazienti che non rispondono ai farmaci.
Ed è grazie alla prevenzione e alla ricerca che la lotta contro questo cancro diventa possibile.
Noi cosa possiamo fare per sostenerla?
Ecco alcune possibilità:
- Comprando Le noci per la ricerca di Fondazione Umberto Veronesi, presenti nella maggior parte dei supermercati;
- Partecipando e sostenendo l’iniziativa nastro rosa di AIRC (Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro), da sempre in campo nella lotta e nella cura contro i tumori al seno;
- Attraverso la challenge lanciata da Lookiero #DANCEFORMYBREAST: una coreografia per insegnare in maniera facile i gesti per eseguire l’autopalpazione del seno, primo passo per la prevenzione. Per ogni balletto postato su Instagram o TikTok durante il mese ottobre 1€ sarà dato all’Istituto IEO – Monzino (Istituto Europeo di Oncologia), impegnato nella ricerca contro i tumori;
- Con l’iniziativa Follow the Pink l’Istituto IEO-Monzino dà il via un’importante raccolta fondi con la partecipazione di vari brand attraverso la vendita dei propri prodotti dedicati al Pink/Peach October;
- Durante il mese della prevenzione, Avon mette in vendita una candela per una raccolta fondi destinata alla ricerca e invita le persone a condividere le 3 parole che descrivono al meglio il proprio seno utilizzando l’hashtag #NormalePerMe, con l’obiettivo di rendere semplici e normali le conversazioni sulla salute del seno e aiutare le persone a conoscere i segni del cancro al seno e come agire.
Tuttə possiamo partecipare alla lotta contro questo cancro! Sta a noi provare a divulgare ed eseguire regolarmente pratiche di autopalpazione e visite di controllo.
LORENZO CIOL