MUSICA E IL RESTO ...RESTA! (e diventa siginficato)

Musica e il resto scompare!

...o anche no? E soprattutto, cosa resta?

Carə lettorə e ascoltatorə, è vero. Veniamo da giorni sonori e magari ne abbiamo anche a sufficienza ma prendiamoci un momento per analizzare e comprendere perché la musica abbia una così grande, immensa valenza comunicativa, linguistica, educativa e divulgativa e di cosa vogliamo realmente trattare ora.

Si sa, la musica è immediata, giunge proprio a tuttə. Ma come?

Breve spiegone cognitivista: la musica è linguaggio e dunque una forma di comunicazione grazie alla quale gli esseri umani entrano in contatto tra di loro.

Il linguaggio, attraverso la comunicazione, diventa quindi relazione, partecipazione, scambio. Inoltre, esso rende comunicabile il pensiero.

Dunque, la comunicazione linguistica assolve funzioni di tipo sociale, relazionale, referenziale. Un sacco di roba!

Cosa accade quindi quando ascoltiamo un brano il cui testo ci coinvolge particolarmente? Che quelle parole assumono significato e diventano per noi modi di abitare e percepire il mondo.

Secondo il modello teorico del referenzialismo, le cose vanno più o meno così:


° vivo un'esperienza

° la traduco in pensiero

° che a sua volta si associa a parole, simboli, suoni

° di cui in seguito mi avvalgo per costruire affermazioni a proposito di esperienze simili alla mia

Dal momento che tuttə viviamo esperienze analoghe, le parole che udiamo attivano inevitabilmente i nostri pensieri. In tal modo il linguaggio consente alle persone di comunicare. E così funziona la musica!

Ampliando ulteriormente: cosa ci dice la musica della donna? Che immagini e significati ci propone?

Spesso, narrazioni intrise di visioni polarizzanti, l'evidente sessismo mascherato tra sentimentalismi ed inappropriate ironie, stereotipi e legittimazione poetica della violenza di genere il tutto NORMALIZZATO E ORECCHIABILE.

E purtroppo, la musica così fatta conserva un ruolo cruciale nel sostenere e legittimare la violenza di genere.

E' importante domandarci cosa tutto ciò produca in noi (e cosa abbia già prodotto, intergenerazionalmente) a livello di crescita e consapevolezza morale, personale, relazionale, culturale.


La produzione di significato è una delle funzioni della cultura.

E dunque vogliamo consapevolezza e responsabilità collettiva!

Vogliamo creare significati e linguaggi condivisi, una musica che resti e generi apprendimento, sensibilità, cultura.


Dire qualcosa è sempre fare qualcosa” *



* Teoria degli atti linguistici, Austin&Searle, 1974

 

LUCIA SCARANO




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