MA ANCHE NO
Ma anche no: frasi che preferiremmo evitare di sentire, ma che purtroppo ci troviamo a dover affrontare
TI DANNO DA MANGIARE?
FATTI UNA RISATA
SEI FIDANZAT3?
SEI TROPPO SILENZIOS3
MA TANTO TU LAVORI DA CASA
QUANTO PRENDI AL MESE?
TI SI VEDONO LE OSSA
HAI LE OSSA GROSSE?
SEI SEMPRE FUORI CASA
CHE CI VAI A FARE IN PALESTRA
TU SEI ANCORA GIOVANE
SEI PERMALOS3
FAI SPORT? NON SI DIREBBE
MA MANGI SEMPRE FUORI
SEI QUI TUTTA SOLETTA?
QUANTI ESAMI TI MANCANO?
QUELLO LO MANGI TUTTO?
NON PENSI DI SPENDERE TROPPO
A QUANTO UN BAMBINO?
SEI TROPPO SENSIBILE
NON È UNA VERA MALATTIA
INFANTILE
OGGI HAI LO STRIZZACERVELLI?
NON ESSERE MELODRAMMATIC3
HAI IL CICLO?
TU QUANDO TI SPOSI?
NON HAI UN DISTURBO ALIMENTARE, SEMBRI NORMALE
CHE ESAGERAT3
POSSIAMO RESTARE AMICI
SEI CAMBIAT3
TU NON CAPISCI
Le parole sono pietre, ancor più se caricate dal peso dei giudizi.
Ognuno di noi custodisce nella memoria frasi che avrebbe preferito non sentire, ferite verbali che si sono insinuate profondamente. Nella comunicazione ci sono tattiche distruttive che possono essere così categorizzate:
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La svalutazione
È una tattica subdola che usa parole per minimizzare il valore dell'altro individuo. Attraverso un linguaggio mirato si cerca non solo di screditare, ma di sminuire la sua essenza. -
La squalificazione
Qui l'obiettivo non è solo ridurre, ma annullare completamente l'individuo minando l'autostima e la percezione di sé con frasi come "non servi a niente", "sei la persona più inutile del mondo", "non sei all'altezza di nessuno". -
La disconferma
Questa tattica ha l'obiettivo di ignorare completamente l'individuo. Non importa se le azioni siano giuste o sbagliate. La persona viene trattata come se non esistesse creando una sorta di vuoto emotivo che può essere devastante.
Alla luce di tutto questo, esiste un modo per difendersi?
Esistono strategie che possiamo adottare per proteggerci e preservare la nostra salute emotiva. Ecco alcuni modi con cui possiamo costruire la nostra “armatura”:
Comprendere le radici di queste emozioni può essere il primo passo per affrontarle.
L'empatia può aiutare a sviluppare una prospettiva più ampia ed essere più forti e comprensivi.
Parlare apertamente, con la persona che ha espresso giudizi o pregiudizi, usando un linguaggio rispettoso e condividendo le proprie opinioni senza attaccare può favorire la comprensione reciproca.
Educare gli altri sulla natura dei giudizi e sui loro effetti dannosi. A volte è la mancanza di conoscenza la radice di tutto.
Evitare la reazione impulsiva è sempre consigliabile. Sarebbe meglio non rispondere immediatamente con rabbia e prendersi del tempo per riflettere, così da evitare reazioni altrettanto spiacevoli dettate dalle emozioni.
Partecipare a iniziative che promuovano la diversità e l'inclusione è contribuire a creare un ambiente che valorizzi le differenze.
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Inspirare il cambiamento
Essere un esempio positivo per gli altri può ispirare un cambiamento positivo nell'ambiente che ci circonda.
A tutti può capitare di pronunciare parole nocive occasionalmente, ma quando questa diventa un'abitudine, emerge la necessità di esprimere chiaramente il proprio dispiacere, fastidio e dolore. In che modo affrontate una situazione in cui le parole dannose diventano una consuetudine?
*Le frasi selezionate per questo articolo sono frutto di un sondaggio anonimo avvenuto su Instagram, grazie a tutt3 coloro hanno lasciato la propria testimonianza
EMILIA BIFANO