«LIBRES», LA RAPPRESENTAZIONE DELLA DONNA

TRA TABÙ E STEREOTIPI

C’è quello che le donne non dicono e poi quello che viene detto sulle donne. Il risultato è semplice: una rappresentazione falsata che ha invaso e invade l’immaginario collettivo. 

È da poco che ho scoperto una mini-serie tv francese che, mentre mi faceva innamorare, mi faceva riflettere. Il suo titolo è «Libres» e non ringrazieremo mai abbastanza le sue autrici, la regista francese Ovidie e la giornalista Sophie-Marie Larrouy: sono in tutto 10 episodi cortissimi, di circa 4 minuti l’uno – che vi invito a guardare – , ognuno dedicato a un luogo comune, a un canone estetico, sociale e sessuale che investe il ruolo della donna. Il tutto condito da un’ironia pungente che costringe a pensare. 

Spaziando dalle riflessioni sulle dick-pic alla penetrazione anale, su ciascun tema si stende un consiglio, quello della libertà, il vero filo conduttore della serie, celebrata sin dal titolo. 


Non sarà il caso di dirvi che un episodio è dedicato alle mestruazioni, riconosciute come uno dei grandi tabù della nostra società, che ancora oggi suscita sgomento in molte persone. La rappresentazione del sangue mestruale, come sappiamo, viene bannata in Francia come in Italia, contribuendo a favorire un sentimento di repressione che ci porta a nascondere, ancora, gli assorbenti e i tamponi. 

Ma alcuni canoni, ci ricordano le autrici di «Libres», possono essere anche più pericolosi: l’ossessione per l’invecchiamento, ad esempio, o quella per le calorie, derivate da una società che promuove come modelli di riferimento corpi giovani e perfettamente modellati, o che trasmette, martellante, pubblicità di creme antirughe o contro gli inestetismi prodotti dalla cellulite. 

Il punto è che la gran parte di noi – per non dire tutt* – ha il segno di una smagliatura da qualche parte del corpo, che tutt* siamo destinat* a invecchiare, e a tutt* piace concedersi un dolce, un drink, una pizza. Ma ce ne vergogniamo, ci sentiamo in colpa perché siamo costantemente paragonat* a modelli, è il caso di ammetterlo, sbagliati. 


Per sbarazzarcene, l’espediente è uno solo: capire quello che è meglio per noi, qui e ora. Mettiamoci a dieta, compriamo creme anti-age, viviamo liber* da stereotipi la nostra sessualità, perfino depiliamoci se è qualcosa che fa stare bene noi, lontan* dai condizionamenti che ci impone la società.




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