GUIDA ALL'USO DEGLI ASSORBENTI INTERNI

 Tutto quello che ti farà comodo sapere sugli assorbenti interni...

Con l’arrivo dell’estate, spesso si preferisce più comunemente utilizzare i tamponi interni, al posto degli assorbenti esterni. Eppure, il loro utilizzo rimane circoscritto ad alcune situazioni, come ad esempio la spiaggia oppure lo sport: un’abitudine sulla quale può aver gravato l’alone di miti e dubbi legati al loro utilizzo. Sono tante, infatti, le domande che vengono generalmente poste, sintomo di una disinformazione che si è annidata nelle percezioni comuni e che sono state affrontate ancora molto poco e dalle quali è disceso un certo grado di diffidenza nei confronti dei tamponi.
Come inserirli? Quanto spesso cambiarli? Il tampone può girovagare per il mio corpo?

Per provare a dirimere queste domande, abbiamo chiesto a Francesca, psicologa ed esperta in educazione sessuale, di raccontarci tutto quello che c’è da sapere sugli assorbenti interni, tra suggerimenti pratici e risposte scientifiche a falsi miti radicati nella nostra società.

“Come sono fatti?”
Gli assorbenti interni sono tamponi di forma cilindrica e punta arrotondata, con un cordone pendulo che va mantenuto all’esterno della vagina e che facilita la rimozione. Alcuni tipi di assorbenti interni sono provvisti di un apposito applicatore monouso.
 
“Perché usarli?”
Possono essere utilizzati fin dal primo giorno del ciclo. Discreti, perché invisibili, offrono alle donne il vantaggio di sentirsi più disinvolte e sicure anche al mare, durante lo sport o con un abbigliamento chiaro o aderente. Impediscono la sensazione di umidità delle parti intime e il disagio del caratteristico odore mestruale.

 

“Ma se un flusso abbondante, quale scelgo?”
In commercio esistono vari tipi di assorbenti interni di diverse misure per adattarsi al tipo di flusso, basterà leggere sulla confezione.

 

“Come si inserisce?”
Se le prime volte avrete qualche difficoltà, non scoraggiatevi: sarà sempre più semplice e, alla fine, vi sembrerà del tutto naturale, come usare gli assorbenti esterni!
Per prima cosa lavare le mani prima e dopo l’inserimento. È consigliato assumere una posizione comoda che vi permetta di rilassare le pareti vaginali e la muscolatura del pavimento pelvico. Soprattutto non abbiate fretta, prendetevi tutto il tempo che vi serve. Potete stare sedute sul bidet, sul water o in piedi con le gambe divaricate, come meglio credete. È importante inserire il tampone lasciando il cordino fuori dalla vagina per favorire la rimozione. Alcuni assorbenti sono dotati di un applicatore per facilitarne l’inserimento. Una volta inserito fino al punto indicato sull’applicatore, si spinge con delicatezza, si rimuove l’applicatore e il gioco è fatto!
Se è ben indossato non si avverte la sua presenza.

 

“Quanto tempo lo possono tenere?”
È importante NON tenere l’assorbente per troppo tempo in vagina poiché potrebbe causare fastidi e infezioni. Perciò ogni 2/4 ore è bene cambiarlo, anche se il tempo dipende dalla quantità di flusso. È sconsigliato tenere l’assorbente per più di 6/8 ore consecutive. C’è chi utilizza i tamponi anche di notte, tuttavia il consiglio è quello di alternare l’uso di assorbenti interni con quelli esterni. Inoltre, per una scelta ecologica non buttare il tampone nel wc (che potrebbe intasarsi), ma avvolgilo e buttalo nel cestino!

 

“Se uso l’assorbente interno perderò la verginità?”
La verginità è un concetto culturale e sociale, non fisiologico. Comunemente si associa la perdita della verginità alla rottura dell’imene. In realtà si tratta di due concetti distinti. Infatti l’imene, è una membrana più o meno elastica che copre parzialmente l’apertura vaginale lasciando libero il passaggio al sangue mestruale. Esso potrebbe essersi già rotto oppure essere talmente elastico da non rompersi mai.

 

Altre domande...
Non esistono controindicazioni sull’uso del tampone durante il bagno o la doccia, né durante l’evacuazione (meato uretrale e apertura vaginale sono due fori diversi).

 

N.B.: l’assorbente non può perdersi in vagina, in quanto essa è un canale lungo dai 7 ai 9 cm (a differenza dell’intestino che tende a “risucchiare” tutto ciò che vi viene inserito).
N.B.: se dovesse rompersi il cordino (altamente improbabile) sarà comunque possibile rimuovere il tampone usando le dita o chiedendo l’aiuto di un medico.

L’uso corretto dei tamponi permetterà di non correre alcun rischio e di sfruttare al massimo i suoi vantaggi. È comunque sempre opportuno consultare un ginecologo in caso di dolori, infiammazioni già presenti o sviluppate a seguito dell’uso di tamponi, alterazioni anatomiche o allergie alle componenti dell’assorbente.

FRANCESCA INGHIRAMI

Introduzione a cura di Alice Carbonara

 

 




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