C’è chi è già esperto, chi ci sta approcciando per la prima volta e chi pensa:
Ma che è? Si mangia?
Il Dirty Talking è, letteralmente, “parlare sporco” – ma non nel senso delle piastrelle in cucina dopo aver cucinato un’amatriciana coi fiocchi.
Potremmo tradurlo più onestamente con: dire le zozzate.
È una pratica che si può usare nelle sessioni di sexting ma anche, per gli amanti dell’offline, dal vivo: come preliminare o durante il rapporto.
E ce ne sono di cose da dire…
- può essere un complimento super esplicito, sussurrato all’orecchio o inviato in un vocale, magari dopo un nude particolarmente hot
- una descrizione di ciò che vorremmo fare (o ricevere)
- una telecronaca di quello che ci sta succedendo e di ciò che ci sta piacendo
Ma perché ci piace tanto?
- Stimola l’eccitazione: il dirty talking attiva il cervello prima ancora del corpo
- Ti permette di esprimerti (o trasformarti): puoi essere te stess* o provare un ruolo diverso, dando voce alle tue fantasie
- Crea connessione: dire i propri desideri, ascoltare quelli dell’altro è un modo potentissimo per creare intimità
Ti piacerebbe provare ma non sai da dove iniziare? Ecco qualche dritta:
- Inizia soft: non sei in un porno. Le sfumature eccitano più delle frasi da film
- Ascolta l’altra persona: osserva la sua reazione. Se ti segue, prosegui. Se si blocca, fermati
- Trova il tuo stile: c’è chi è poetico, chi esplicito, chi buffo, chi fantasioso. Scopri cosa ti eccita e fallo tuo
- Usa il contesto a tuo favore: sei a cena e non puoi passare all’azione? Sussurra una fantasia. Sei in ufficio? Scrivi cosa succederà dopo
Un’ultima cosa importante.
I porno ci hanno abituato a un dirty talking finto e spesso imbarazzante. Nella realtà, ognuno ha il proprio modo di esprimersi, le proprie sfumature, i propri limiti.
Il dirty talking – come il sesso – non ha uno standard. Finché c’è consenso, non esiste un modo giusto o sbagliato. Esiste il tuo. Il vostro.
Quindi schiarisciti la voce, e preparati a far salire la temperatura, baby.
LINDA CODOGNESI