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La Candida: un’intrusa silenziosa che tuttə dovremmo conoscere

La Candida: un’intrusa silenziosa che tuttə dovremmo conoscere

Tutti i giorni ognunə di noi convive con miliardi di microrganismi: alcuni amici fedeli, altri, invece, possono diventare degli ospiti davvero indesiderati

La Candida, infatti, si distingue per la sua subdola capacità di trasformarsi da coinquilina innocua a fastidioso nemico, portando scompiglio non solo nella nostra flora intestinale, ma in gran parte del nostro organismo. 

Che cos’è la Candida?

La Candida è un lievito, un fungo unicellulare normalmente presente sulla pelle, a livello della mucosa orale e genitale e nel tratto gastrointestinale

La specie più comune è la Candida albicans, ma esistono anche C. glabrata, C. krusei e la temibile C. auris, emergente e spesso multiresistente agli antifungini standard.

Finché questo patogeno rimane in equilibrio con il resto del microbiota – cioè l’insieme dei microrganismi presenti dentro di noi - non provoca alcun fastidio. 

Quando, però, qualcosa rompe questa armonia, come antibiotici, diete squilibrate o stress, ecco che la Candida si può trasformare in un invasore capace di provocare diversi problemi, dando origine alla candidosi.

La candidosi è solo femminile? 

Quando si parla di Candida, molti pensano automaticamente a un disturbo “da donne”. 

La realtà è, però, un’altra: anche gli uomini possono sviluppare candidosi e questo non di rado.

Nel pene si manifesta in particolare a livello del glande, da cui il termine balanite da Candida o balanopostite se coinvolge anche il prepuzio.




Quali sono i fattori di rischio e le cause dello sviluppo di una candidosi?

La candidosi insorge quando la Candida trova condizioni favorevoli per moltiplicarsi e superare le difese del sistema immunitario e del microbiota

I principali fattori che ne favoriscono lo sviluppo includono:

  • Sistema immunitario compromesso, a causa di condizioni quali:

    • HIV/AIDS;

    • trapianti d’organo;

    • malattie croniche che rendono più vulnerabili all’infezione.

  • Assunzione di farmaci, che alterano l’equilibrio del microbiota, eliminando i “microrganismi amici” e favorendo la crescita di Candida come:

    • antibiotici a largo spettro;

    • corticosteroidi;

    • farmaci antitumorali.

  • Condizioni metaboliche, come:

    • diabete non controllato (soprattutto), che crea un ambiente zuccherino favorevole al fungo;

    • gravidanza;

    • uso di contraccettivi ormonali.

  • Ambiente locale caldo-umido nelle pieghe cutanee, come inguine, ascelle, sotto il seno o nell’area genitale, soprattutto con indumenti sintetici o troppo aderenti, le quali costituiscono un terreno fertile per l’infezione.

  • Abitudini e igiene scorrette, che possono alterare il microbiota locale e predisporre alla candidosi. Tra queste:

    • detergenti aggressivi;

    • eccessiva pulizia intima;

    • rapporti sessuali non protetti (possibile trasmissione partner-to-partner).

  • Fasce di età vulnerabili, poiché presentano difese immunitarie meno efficienti: 

    • neonati (mughetto, dermatite da pannolino);

    • anziani.

Manifestazioni cliniche causate dalla Candida

Le forme di candidosi si suddividono per sede e sintomi, tra le quali si riscontrano:

  • Mucocutanee, come:

    • Mughetto orale: placche biancastre e dolorose su lingua e gengive, spesso nei neonati o nei soggetti immunocompromessi;

    • Candidosi cutanea: eritemi, desquamazioni e prurito nelle pieghe (inguine, ascelle), favorite da caldo e umidità.

  • Genito-urinarie, come quelle:

    • Vaginali: prurito intenso, arrossamento, perdite dense e biancastre (pH < 4,5) e odore sgradevole;

    • Peniene: arrossamento del glande e/o del prepuzio con bruciore, fastidio durante i rapporti o la minzione, comparsa di placche biancastre o secrezioni dense (tipo “ricotta”) e odore sgradevole;

    • Uretriti/cistiti: meno frequenti, ma possibili se la flora batterica è compromessa.

  • Sistemiche, come:

    • Candidemia: febbre, shock settico e insufficienza d’organo in pazienti critici.

Diagnosi e terapia

Un semplice tampone (orale, vaginale o penieno), emoculture in caso di sospetta infezione sistemica e, per casi cutanei, esame diretto con idrossido di potassio su raschiati cutanei possono confermare la diagnosi, permettendo di affrontare il problema con la strategia giusta.

In genere, per trattare la candidosi, si ricorre a:

  • Antifungini topici: creme, pomate, ovuli o collutori per forme localizzate.

  • Antifungini orali: fluconazolo e itraconazolo, usati quando l’infezione è estesa o ricorrente.

  • Antifungini endovenosi (echinocandine, amfotericina B) per le candidosi sistemiche gravi.



Prevenzione ed equilibrio

La miglior strategia contro la candidosi è non arrivare all’infezione, ma rafforzare le proprie difese naturali attraverso:

  • Alimentazione bilanciata:

    • Limitare zuccheri raffinati e carboidrati fermentabili (i cosiddetti FODMAP);

    • Assumere regolarmente frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre.

  • Probiotici e fermenti lattici

    • Yogurt e kefir non zuccherati, crauti crudi e integratori a base di Lactobacillus e Bifidobacterium;

    • Favoriscono un microbiota sano che “tiene a bada” la Candida.

  • Igiene e abbigliamento

    • Evitare saponi aggressivi che alterano il pH;

    • Lavare i genitali quotidianamente con acqua e saponi delicati, asciugando bene;

    • Proteggersi durante i rapporti sessuali con il preservativo;

    • Utilizzare tessuti traspiranti (cotone, lino), specialmente in estate o durante l’attività sportiva.

  • Gestione dello stress

    • Lo stress cronico innalza il cortisolo, abbassando le difese immunitarie.

    • Pratiche di rilassamento (yoga, meditazione, passeggiate all’aria aperta) aiutano a mantenere l’equilibrio.

Uno sguardo di salute globale

Negli ultimi anni, la Candida — quella che molti ancora liquidano come una “sciocchezza da donne” — ha iniziato a mostrare il suo volto più serio e insidioso

Non parliamo solo della classica candida vaginale o orale, ma soprattutto delle forme invasive, quelle più difficili da trattare e, in certi casi, potenzialmente fatali

Ceppi come Candida auris si stanno diffondendo con velocità inquietante in tutto il mondo, colonizzando ospedali, pazienti fragili, terapie intensive, con dati allarmanti provenienti da Stati Uniti, Europa e anche dall’Italia

E no, non è un’esagerazione: l’abuso di antibiotici, l’aumento dei pazienti immunodepressi, la pressione selettiva di antifungini usati con leggerezza hanno creato il terreno perfetto. 

In tutto questo, la candida ha smesso di essere "solo un fungo", diventando una minaccia sanitaria su scala globale.

Serve, quindi, cambiare prospettiva

Non basta più trattare: bisogna prevenire, educare, osservare con più attenzione il nostro equilibrio interno. 

Significa usare gli antibiotici con coscienza, proteggendo con dieta, probiotici e stili di vita equilibrati il microbiota (che è molto più di “batteri buoni”), ascoltare il proprio corpo e spegnere quei luoghi comuni che ci fanno pensare che certe infezioni siano “colpa nostra”. 

La candida non è un tabù, né una colpa: è un indicatore, una spia accesa sul nostro sistema immunitario, sul nostro stile di vita e — perché no — su un mondo medico che deve ancora imparare a guardare il corpo come un ecosistema e non come un insieme di organi separati.

 

LORENZO CIOL