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Il ciclo ti manda fuori di testa… o ti sta parlando?

Il ciclo ti manda fuori di testa… o ti sta parlando?

La sindrome che non esiste (ma colpisce milioni)

C’è un intero alfabeto emotivo inscritto nel corpo mestruante. Il problema è che nessuno ci insegna a leggerlo. E finiamo per ridurre tutto il nostro potentissimo panorama interno ad un doloroso momento che prima passa meglio è.

La fase mestruale, però, non è un incidente ciclico da tamponare: è un luogo psico-fisico in cui si concentrano segnali, tensioni, bisogni. Il corpo parla. A volte urla. Ma il problema non è il sintomo. È l’interpretazione.


Le fasi non sono solo ormonali: sono onde di energia

Il ciclo mestruale viene spesso ridotto a un grafico ormonale. Ma cosa succede se lo guardiamo come una danza energetica? La bioenergetica ci insegna che il corpo non è solo materia: è carica, flusso, espressione.

  • Durante la fase follicolare, l’energia risale: la persona si apre, sente slancio, progettualità. È una fase di espansione naturale, in cui il corpo cerca espressione verso l’esterno.

  • Nell’ovulazione, l’energia raggiunge il picco: c’è disponibilità, ma anche esposizione. Chi ha un assetto psicoemotivo fragile può sentirsi troppo visibile, troppo permeabile.

  • La fase luteinica è quella della rielaborazione: l’energia torna verso l’interno. Se c'è un disallineamento tra ciò che desideri e ciò che stai vivendo, qui esplode.

  • Infine, la fase mestruale: un reset bioenergetico. Il corpo scarica, si svuota, chiede silenzio. Non è debolezza: è rigenerazione attiva.

Capire queste oscillazioni significa non reagire al ciclo, ma muoversi con lui.
Ogni fase ha un suo potenziale psicoemotivo, se ci si permette di ascoltarlo.




Non sei lunatica: sei ciclica

Quando ci sintonizziamo su questi pattern, scopriamo che il ciclo non è un nemico ma un alleato evolutivo. Ci rende più capaci di cogliere segnali deboli, leggere dissonanze, prendere decisioni che rispettano il corpo.

Secondo Frontiers in Psychology, fluttuazioni ormonali sono direttamente collegate a processi di autoregolazione emotiva e cognitiva. Il ciclo non “rovina l’umore”: lo riflette. Spesso, potenzia ciò che è già lì sotto traccia. 


Educazione corporea è sostenibilità mentale


Riconoscere le mestruazioni come guida interna significa smettere di trattarle come un’interferenza. È ecologia interiore.
Così come scegliamo prodotti sostenibili per rispettare il pianeta, possiamo scegliere pratiche sostenibili per rispettare il nostro ritmo:

  • Non solo tracciamento del flusso, ma mappatura delle energie

  • Scegliere impegni, relazioni e posture in sintonia con le fasi

  • Parlarne in terapia, nei gruppi, tra amiche: dare voce a un sapere ciclico che spesso resta sepolto nel corpo


Conclusione: e se il sintomo fosse un alleato?

Cosa succederebbe se cominciassimo a leggere i malesseri ciclici come chiamate all’allineamento?

E se il corpo non ci stesse sabotando, ma semplicemente spingendo verso un modo più autentico di abitare il tempo?

Forse la domanda giusta non è più “cosa mi sta succedendo”, ma “cosa mi sta chiedendo la mia energia, in questa fase?
Non è questione di controllo. È questione di contatto.


LUCIA SCARANO

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